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Quando è possibile fare il trapianto di capelli ?

 

Alcuni pazienti sono delusi quando, dopo un consulto con un tricologo, si sentono dire che per la loro alopecia purtroppo non vi è nulla da fare perché l loro zona donatrice è scarsa, cioè ha un piccolo capitale di unità follicolari, troppo piccolo rispetto all’area da restaurare.
Quando è possibile fare il trapianto di capelli
trapianto di capelli per vip

Le tecniche FUT e FUE spostano le unità follicolari da donatrice a ricevente

Ebbene questa è la realtà di tante persone che purtroppo sono diagnosticate con i criteri delle tecniche FUT et FUE che si basano sul concetto di spostare le unità follicolari dalla zona donatrice a quella ricevente. Infatti, tutte queste due tecniche funzionano prelevando unità follicolari dalla zona donatrice e trasferendole in zona ricevente. L’equilibrio che un buon chirurgo deve ottenere è quello di lasciare la zona donatrice in condizione ottimale, senza troppi ammanchi né cicatrici troppo importanti (purtroppo con la FUT questo è la regola).

Zona donatrice sfruttata, cicatrici, ammanchi e restauro capillare incompleto

Invece non son rari i casi in cui sia per l’insistenza del paziente, sia per la spinta consumistica del medico, vengono sottoposti ad interventi forzati dei pazienti con aree troppo vaste da restaurare rispetto alla capacità della loro zona donatrice in numero di unità follicolari. Le conseguenze sono purtroppo nefaste: da un lato la zona di alopecia non riesce ad essere restaurata completamente ed il paziente si trova ad avere un risultato insoddisfacente, e dall’altro la zona donatrice viene completamente sfruttata, lasciando aree senza capelli, e un aspetto di desolata bruttezza.

Moltiplicare le unità follicolari: con HST è possibile ed è la norma

Una possibilità esiste per questi pazienti: moltiplicare il numero delle loro unità follicolari disponibili in zona donatrice. Ma come? Esiste, ma solo da poco in Italia, una tecnica innovante che riesce in questo scopo. Moltiplicare le unità follicolari.

La ricerca scientifica ha portato alla creazione della tecnica HST

È una tecnica brevettata, opera del ricercatore olandese Conradus Chosal Gho che da circa 15 anni viene praticata nelle principali capitali del nord Europa, Amsterdam, Maastricht, Londra e Parigi. La tecnica è chiamata con l’acronimo HST che sta per Hair Stemcell Transplantation. E’ anche chiamata in forma lunga PL FUT o Partial Longitudinal Follicular Unit Transplantation. Questa tecnica è il frutto di studi ed esperienze approfonditi di laboratorio condotti in vitro e su paziente dal dr GHO con la collaborazione di eminenti professori universitari come il prof martino Neumann dell’università di Rotterdam.

Da questi studi, poi pubblicati in prestigiose riviste di medicina emerse che nel follicolo pilifero sono presenti diversi pool di cellule staminali. La ricerca cercò di determinare se le unità follicolari possono sopravvivere a un’estrazione parziale e se questa unità follicolare estratta parziale può rigenerare nuovi capelli. Da cinque individui, furono prelevati tra 100 e 150 innesti dall’area occipitale del cuoio capelluto. Innesti poi impiantati nell’area ricevente.

Un risultato eccellente: 98% di attecchimento di unità follicolari parziali

La crescita e le caratteristiche dei capelli nell’area donatrice e nell’area ricevente sono state osservate a intervalli diversi. Dopo 3 mesi, tra il 92,1% e il 104,1% (media 97,7%) delle unità follicolari parziali in zona donatrice sono sopravvissuti e hanno prodotto capelli con le stesse caratteristiche. Dopo 1 anno, il 91,1–101,7% (media 95,9%) delle unità follicolari parziali impiantate ha rigenerato capelli con le stesse caratteristiche dei capelli prelevati dall’area donatrice.

La ricerca ha dunque rivelato che le unità follicolari parzialmente prelevate longitudinalmente e trapiantate nell’area ricevente possono essere utilizzate come unità follicolari complete per rigenerare capelli con le stesse caratteristiche dell’area donatrice. Fu anche rivelato che le unità follicolari parziali nell’area donatrice possono sopravvivere e produrre lo stesso numero di capelli con le stesse caratteristiche. Questa tecnica HST consente quindi di generare due unità follicolari a partire da una sola unità follicolare con risultati identici alla unità follicolare di provenienza e nello stesso tempo l’area donatrice risulta preservata.

Oggi, dopo anni dalla scoperta, più di 15 000 pazienti hanno potuto beneficiare di questo trattamento di restauro capillare. Con risultati sempre soddisfacenti per il paziente che, nei casi più difficili ed inoperabili con le altre tecniche, ha potuto ripetere più volte l’intervento, a distanza di nove mesi l’uno dall’altro, mantenendo sempre una zona donatrice che si è sempre ricostituita.

HST: niente bendaggi, niente cicatrici, densità molto alta

I vantaggi della tecnica HST sono anche altri: infatti la minuzia dei prelevamenti effettuati con aghi da 0,5 / 0,6 mm non provoca sanguinamento né in zona donatrice né in zona ricevente. Questo ha come conseguenza che intanto non è necessario apporre una fasciatura intorno al capo una volta terminato l’intervento. Questo è molto utile per un periodo post-operatorio che diventa estremamente facile e non fastidioso. Inoltre, le minuscole ferite provocate da aghi cosi minuti non genera nessuna cicatrice né indurimento della cute. Gli innesti essendo di piccolissima sezione, possono essere trapiantati ricreando una densità molto simile a quella che si verifica in natura

Tutte queste caratteristiche fanno si che un trapianto con tecnica HST può sempre essere effettuato anche quando altre tecniche non lo giudicano possibile. Oggi la tecnica è disponibile per il momento nella Hair Science Clinic di Milano e il trattamento vi viene praticato esclusivamente in sala operatoria e non in ambulatorio chirurgico, per offrire il massimo di sicurezza ai pazienti.

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