Powered by Hair Science Institute

LA TECNICA DI TRAPIANTO FUE PUO ESSERE DELUDENTE : COME EVITARE LE BRUTTE SORPRESE

 

trapianto capilli norwood 2
Molti pazienti che si sono rivolti ad istituti di trapianto capelli sia in Italia che all’estero si sono poi rivolti ad Hasci Italia perché si trovano ad avere una zona donatrice completamente utilizzata mentre la loro zona ricevente non è completamente restaurata. Rimangono quindi con una testa mezza calva e con l’impossibilità di terminare il restauro capillare per mancanza di unità follicolari disponibili.

Ora vediamo come ciò è possibile e perché e come il paziente deve comportarsi quando si rivolge per consulto ad istituti proponenti la tecnica FUE, qualsiasi sia la denominazione commerciale di quest’ultima.

Il consulto per tecnica FUE

In un consulto FUE al paziente viene proposto un trasferimento di unità follicolari da zona donatrice a zona ricevente. Il più delle volte l’ammontare delle unità follicolari proposte per il trapianto è molto elevato, dell’ordine di diverse migliaia, a seconda della qualità della zona donatrice e della superficie della zona ricevente da restaurare. Quello che non viene mai detto al paziente riguarda la zona donatrice. Infatti, tutto il discorso si focalizza sulla zona ricevente che è quella che interessa il paziente.

La zona donatrice con tecnica FUE non ricresce e non si rigenera

Tutto viene taciuto al riguardo della zona donatrice che purtroppo va, dopo le estrazioni, essere costellata di piccoli ammanchi cicatrizzati. A parte che tutte queste migliaia di cicatrici molto spesso provocano una fibrosi indurente del cuoio capelluto, il paziente resta all’oscuro del fatto che la densità della sua zona donatrice si ridurrà drammaticamente. Ed il peggio succede quando, per coprire zone riceventi abbastanza ampie, l’ammontare dei prelievi diventa notevole, a volte prelevato su due giornate consecutive.

Questo significa che la zona donatrice può essere ridotta ai minimi termini, senza che il paziente ne sia informato. Questo preclude ogni possibilità di un ulteriore intervento. Molti istituti sanno infatti che il paziente non tornerà comunque una seconda volta, soprattutto se egli si è fatto trapiantare all’estero (ma questo succede anche a volte in Italia) ed allora trapiantano e prelevano il massimo possibile non curandosi dello stato in cui lasceranno la zona donatrice.

Come restaurare con tecnica HST di Hasci Italia i casi danneggiati da trapianti FUE

Ad Hasci Italia riceviamo tanti pazienti veramente delusi dal risultato del loro trapianto con tecnica FUE. Essi hanno comunque un risultato insoddisfacente in zona ricevente e quando si sono eventualmente rivolti ancora allo stesso istituto per fare un secondo trapianto si sentono dire allora che la loro zona donatrice non può più sopportare nessun prelievo. A volte la zona donatrice è talmente sfruttata che essa resta veramente visibile nella zona occipitale del cranio.

Alla luce di tutte queste disastrose realizzazioni noi consigliamo ai pazienti che non sono ancora decisi per un particolare tipo di tecnica di focalizzare la loro attenzione durante il consulto anche sulla zona donatrice e di chiedere espressamente che cosa l’istituto propone loro al riguardo. Questa domanda resterà purtroppo senza risposta perché tutti i trapianti FUE lasciano degli ammanchi in zona donatrice e non c’è soluzione per impedire che questo avvenga.

Come funziona la tecnica di trapianto di cellule staminali pilifere HST

Con la tecnica HST Hair Stemcell Transplantation, invece, I chirurghi delle Hair Science Clinics, le sole autorizzate ad operare con tale tecnica, operano trapiantando solamente porzioni di unità follicolari prelevate dalla zona donatrice. In questo modo infatti le cellule staminali pilifere contenute in una unità follicolare vengono divise in due porzioni: quella che resta nella zona donatrice e quella che viene trapiantata in zona ricevente.

Tutto questo processo avviene prelevando porzioni di unità follicolare con aghi di piccolissimo diametro, 0,6 millimetri, inferiori ai più piccoli aghi utilizzati in tecnica FUE e comunque di dimensioni inferiori a quelle delle unità follicolari. Con questa tecnica HST quindi le due porzioni di unità follicolare danno origine ognuna ad una nuova unità follicolare, una in zona donatrice ed una in zona ricevente. Dall’unità follicolare di origine si creano dunque due unità follicolari identiche a quella di provenienza. Le conseguenze di questo piccolo miracolo sono quindi molteplici: vengono moltiplicate le unità follicolari a disposizione per il trapianto, tanto che questo metodo è anche chiamato Hair Moltiplication.

Zona donatrice rigenerata in nove mesi con la tecnica HST di Hasci Italia

In particolare, la zona donatrice viene, nel giro di nove mesi che corrispondono al ciclo vitale di crescita del capello umano, a rigenerarsi riacquistando il suo aspetto di prima dell’intervento.
Questo costituisce un grosso progresso nella pratica dei trapianti capillari visto che tutte le negatività constatate nella creazione di ammanchi in zona donatrice vengono a essere superate dal fatto che la zona donatrice viene ricostituita.

Risultati molto naturali grazie ad impianti molto ravvicinati con HST di Hasci Italia

Inoltre, in zona ricevente i vari innesti vengono trapiantati con una densità estremamente elevata conto tenuto del fatto che essi vengono innestati agendo con aghi ancora più minuti, del diametro di 0,5 millimetri il che permette una installazione molto ravvicinata tra gli innesti e quindi un aspetto molto naturale.
Hasci Italia spesso riceve anche domande per rigenerare zone donatrici troppo sfruttate e quindi inestetiche. Con lo stesso sistema la tecnica HST permette di ri densificare progressivamente questi casi.

Call Now ButtonPrivacy Policy