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TRAPIANTO DI CAPELLI RISULTATO EFFETTO NATURALE

 

Non c’è nulla di peggio che sottoporsi ad un intervento di trapianto chirurgico di capelli e realizzare, dopo, a cose fatte, che il risultato non è per nulla naturale, anzi si vede proprio.

Trapianto di capelli: estetica della linea frontale

Ci sono diversi aspetti che vanno tenuti presenti circa i risultati di un trapianto di capelli. Risultati di tipo spiccatamente estetico, come il disegno della linea frontale e dei golfi temporali, che se fatti in serie con un modello unico per ogni tipologia di paziente, possono essere assolutamente negativi. Non è infrequente, infatti, che su di un volto italiano o francese, una linea frontale “alla turca” sia un pugno in un occhio. Purtroppo, questo accade soprattutto a chi si rivolge ad operatori non qualificati che riproducono per qualsiasi paziente lo stesso modello di linea frontale.

Trapianto di capelli: difetti inaccettabili

Sempre nel campo estetico possiamo elencare altri difetti inaccettabili, che vengono però,” obtorto collo”, digeriti dal paziente contro il pagamento di tariffe irrisorie. Purtroppo, questa è la regola. Parliamo di cicatrici, lunghe, inestetiche, visibili, che impediscono di portare i capelli corti. Ammanchi in zona donatrice, quando quest’ultima è abusata. Quando il centro trapianti vuole a tutti i costi prelevare quantità spropositate di unità follicolari, magari su due giorni, per massimizzare il costo dell’intervento che viene calcolato per unità follicolare.
Questi prelievi massicci devastano la zona donatrice, mettono a rischio il paziente di subire una necrosi cutanea e soprattutto, nel caso di importanti alopecie, non sono risolutivi per il paziente che si troverà ad avere, a vita, una capigliatura insufficiente per coprire con soddisfazione il suo cranio. Ma questo non è il problema di poco scrupolosi operatori che pur di spremere al massimo quanto una zona donatrice puo offrire, non esitano a devastare irrimediabilmente la persona, non lasciandogli nessuna chance di poter migliorare successivamente l’intervento.

Trapianto di capelli: la dimensione dei grafts

Altro problema è quello della dimensione dei grafts, che se prelevati con punch larghi, provocano un effetto capelli di bambola, con ciuffetti separati di capelli. Senza dimenticare l’inclinazione degli innesti che non segue magari l’inclinazione naturale dei capelli del paziente.

E non dimentichiamo come tanti di questi problemi si accompagnano a sofferenze, sia fisiche che psicologiche. Certi interventi sono in effetti assai dolorosi, sia durante che dopo, nella fase post-operatoria. Psicologicamente, inoltre, un trapianto con risultati insoddisfacenti può essere devastante, perché il paziente in tanti casi è ossessionato dalla calvizie e culla un sogno di restauro a volte per anni, con sacrifici anche finanziari, notevoli. La delusione è allora un colpo duro che può portare anche alla depressione.

Trapianto di capelli: dona ottimismo ed energia vitale

È esattamente l’effetto opposto di quello che si ottiene con un trapianto riuscito che ha un’influenza maggiore sulla psiche del paziente dandogli una sferzata di ottimismo e di energia vitale.

Tutti questi problemi possono essere risolti affidandosi a chirurghi esperti, dotati di senso estetico elevato e soprattutto a tecniche in grado di offrire i migliori risultati al paziente anche nelle situazioni più svantaggiate e praticamente irrisolvibili per altre metodiche.

Trapianto di capelli: tecnica HST PL FUT con i migliori risultati

Se consideriamo la tecnica HST (Hair Stemcell Transplantation) detta anche PL FUT (Partial Longitudinal Follicular Unit Transplantation) essa è sicuramente la tecnica che garantisce i migliori risultati sotto tutti i punti vista: estetico, del dolore, psicologico, della riuscita.

Trapianto di capelli: HST clonazione unità follicolari con hair moltiplication

Essa consiste in un processo che si definisce di moltiplicazione delle unità follicolari. A partire della zona donatrice, buona o scarsa che sia, prelevando porzioni di unità follicolari, mediante punches di dimensioni molto ridotte (0,5 / 0,6 mm), le cellule staminali pilifere contenute in una unita follicolare, vengono suddivise in due gruppi. Uno è situato all’interno della porzione residua non prelevata, l’altro è situato nella porzione prelevata che va trapiantata.

Previo passaggio in un bagno rivitalizzante brevettato di matrice extra cellulare ed esosomi, il graft prelevato, di dimensioni talmente scarne e prive di tessuto cutaneo, prende l’energia sufficiente per sopravvivere al trapianto. I due gruppi di unità follicolari, grazie alle cellule staminali pilifere che contengono, generano ognuno una nuova unità follicolare identica a quella di origine.

Possiamo quindi affermare che si effettua una moltiplicazione di unità follicolari, come dimostrato da serie esperienze di laboratorio e da oltre 15000 trapianti eseguiti su pazienti. Quindi dalla conoscenza di questi dati basilari deriva che, primo, la quantità di capelli aumenta sul capo grazie alla moltiplicazione di tipo clonale, e questo è fondamentale per affrontare il restauro di vasti tipi di alopecia non trattabili con vera soddisfazione con altre tecniche.

Trapianto di capelli: zona donatrice rigenerata

Inoltre, con una zona donatrice periodicamente rigenerata, non risulteranno ammanchi localizzati né indurimento del cuoio capelluto dovuto alla miriade di piccole cicatrici. Un aspetto estremamente naturale e privo di segni dell’intervento.

Secondo è chiaro anche che operando con aghi di piccolissima dimensione, gli innesti saranno posizionati molto vicini l’uno all’altro, creando in tal modo una densità ideale irraggiungibile con nessun’altra tecnica. L’inclinazione data ai capelli seguirà quella della capigliatura rendendo estremamente naturale tutta l’impostazione della capigliatura. Il fatto di poter ripetere l’intervento a distanza di almeno nove mesi in seguito alla rigenerazione della zona donatrice permette di ottenere una densità capillare e una percentuale di restauro capillare ineguagliati da nessuna altra tecnica.

Con HST, infatti, le unità follicolari non vengono spostate da un punto all’altro del capo come avviene con FUT e FUE, ma esse vengono moltiplicate nel rispetto di una progressiva rigenerazione. Il tasso di caduta degli innesti trapiantati è bassissimo con una percentuale di attecchimento superiore al novantotto per cento. Anche questi dati sono stati certificati da esperienze di laboratorio e pubblicati nelle più prestigiose riviste mediche mondiali.

Quindi senza ammanchi, senza cicatrici, con un cuoio capelluto non fibrosato, con un innesto reso molto fitto dalla piccolissima dimensione degli aghi, questa tecnica permette di coprire progressivamente le alopecie più vaste e di ottenere un aspetto assolutamente naturale. Non trascurabile è anche il decorso post-operatorio, che avviene con una guarigione delle minuscole ferite nel giro di due o tre giorni, senza pruriti particolari né dolore ed in assenza di qualsiasi fasciatura.

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